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Vangelo secondo Giovanni
  > Libro: Vangelo secondo Giovanni, Cap.: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21  

(Testo CEI74)

18
2. LA PASSIONE
L'arresto di Gesù

1Detto questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. 2Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli. 3Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi. 4Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». 5Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. 6Appena disse «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. 7Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». 8Gesù replicò: «Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano». 9Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». 10Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 11Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?».

Gesù davanti ad Anna e a Caifa. Rinnegamenti di Pietro

12Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono 13e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno. 14Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: «E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo».

15Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; 16Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro. 17E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse anche tu sei dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». 18Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.

19Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. 20Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. 21Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». 22Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». 23Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». 24Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote.

25Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». 26Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». 27Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.

Gesù davanti a Pilato

28Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. 29Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?». 30Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato». 31Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno». 32Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire.

33Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?». 34Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?». 35Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». 36Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 37Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». 38Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa. 39Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?». 40Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.

(Testo TILC)

18

1Dopo queste parole, Gesù usci con i suoi discepoli e andò oltre il torrente Cèdron dove c'era un giardino. Entrò lì con i suoi discepoli. 2Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché spesso Gesù vi aveva riunito i suoi discepoli.
3Giuda intanto era andato a cercare i soldati e le guardie messe a disposizione dai capi dei sacerdoti e dai farisei; quando arrivarono sul posto, erano armati e provvisti di fiaccole e lanterne.
4Gesù sapeva tutto quello che stava per accadergli. Perciò si fece avanti e disse:
- Chi cercate?
5Risposero:
- Gesù di Nàzaret!
Egli dichiarò:
- Sono io!
Con le guardie c'era anche Giuda, il traditore. 6Appena Gesù disse: 'Sono io', quelli fecero un passo indietro e caddero per terra.
7Gesù domandò una seconda volta:
- Chi cercate?
Quelli dissero:
- Gesù di Nàzaret!
8Gesù rispose:
- Vi ho detto che sono io! Se cercate me, lasciate che gli altri se ne vadano.
9Con queste parole Gesù realizzava quel che aveva detto prima: 'Nessuno di quelli che mi hai dato si è perduto'.
10Simon Pietro aveva una spada: la prese, colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. 11Allora Gesù disse a Pietro: 'Metti via la tua spada! Bisogna che io beva il calice di dolore che il Padre mi ha preparato'.

Gesù davanti al sommo sacerdote Anna
(vedi Matteo 26,57-58; Marco 14,53-54; Luca 22,54)

12I soldati con il loro comandante, e le guardie ebraiche, presero Gesù e lo legarono. 13Poi lo portarono dal sacerdote Anna, suocero di Caifa. Caifa era il sommo sacerdote in quell'anno. 14Era stato lui a dire: 'È meglio che un solo uomo muoia per tutto il popolo'.

Pietro nega di conoscere Gesù
(vedi Matteo 26,69-70; Marco 14,66-68; Luca 22,55-57)

15Simon Pietro, con un altro discepolo, seguiva Gesù. Quell'altro discepolo conosceva il sommo sacerdote, perciò riuscì a entrare insieme con Gesù nel cortile del palazzo. 16Pietro invece rimase fuori vicino alla porta. Allora l'altro discepolo, che conosceva il sommo sacerdote, uscì, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro.
17La portinaia disse a Pietro:
- Sei anche tu un discepolo di quell'uomo?
Ma Pietro disse:
-No, non lo sono.
18I servi e le guardie avevano acceso un fuoco di carbone e si scaldavano, perché faceva freddo. Anche Pietro stava insieme con loro vicino al fuoco.

Il sacerdote Anna interroga Gesù
(vedi Matteo 26,57-68; Marco 14,53-65; Luca 22,54-55.66-71)

19Intanto il sommo sacerdote cominciò a far domande a Gesù sui suoi discepoli e sul suo insegnamento.
20Ma Gesù rispose: 'Io ho parlato chiaramente al mondo. Ho sempre insegnato nelle sinagoghe e nel Tempio; non ho mai parlato di nascosto, ma sempre in pubblico, in mezzo alla gente. 21Quindi, perché mi fai queste domande? Domanda a quelli che mi hanno ascoltato: essi sanno quel che ho detto'.
22Così parlò Gesù. Allora uno dei presenti gli diede uno schiaffo e disse:
- Così rispondi al sommo sacerdote?
23Gesù replicò:
- Se ho detto qualcosa di male, dimostralo; ma se ho detto la verità, perché mi dai uno schiaffo? 24Allora Anna lo mandò, legato com'era, dal sommo sacerdote Caifa.

Pietro nega ancora di conoscere Gesù
(vedi Matteo 26,71-75; Marco 14,69-72; Luca 22,58-62)

25Intanto Simon Pietro era rimasto a scaldarsi. Qualcuno gli disse:
- Mi sembra che tu sei uno dei suoi discepoli.
Ma Pietro negò e disse:
- Non sono uno di quelli.
26Fra i servi del sommo sacerdote c'era un parente di quello che aveva avuto l'orecchio tagliato da Pietro. Gli disse:
- Ma io ti ho visto nel giardino, con Gesù!
27Ancora una volta Pietro disse che non era vero, e subito un gallo cantò.

Gesù e Pilato
(vedi Matteo 27,1-2.11-14; Marco 15,1-5; Luca 23,1-5)

28Poi portarono Gesù dal palazzo di Caifa a quello del governatore romano. Era l'alba. Quelli che lo accompagnavano non entrarono: per poter celebrare la festa di Pasqua non dovevano avere contatti con gente non ebrea.
29Pilato uscì incontro a loro e disse:
- Quale accusa portate contro quest'uomo?
30Gli risposero:
- Se non era un malfattore, non te lo portavamo qui!
31Pilato replicò:
- Portatelo via e giudicatelo voi come la vostra Legge prescrive.
Ma le autorità ebraiche obiettarono:
- Noi non siamo autorizzati a condannare a morte.
32Così si realizzava quello che Gesù aveva detto quando fece capire come sarebbe morto.
33Poi Pilato rientrò nel palazzo, chiamò Gesù e gli chiese:
- Sei tu, il re dei Giudei?
34Gesù rispose:
- Hai pensato tu questa domanda, o qualcuno ti ha detto questo di me?
35Pilato rispose:
- Non sono ebreo, io. Il tuo popolo e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me: che cos'hai fatto?
36Gesù rispose:
- Il mio regno non appartiene a questo mondo. Se il mio regno appartenesse a questo mondo, i miei servi avrebbero combattuto per non farmi consegnare alle autorità. Ma il mio regno non appartiene a questo mondo.
37Pilato gli disse di nuovo:
- Insomma, sei un re, tu?
Gesù rispose:
- Tu dici che io sono re. Io sono nato e venuto nel mondo per essere un testimone della verità. Chi appartiene alla verità ascolta la mia voce.
38aPilato disse a Gesù:
- Ma cos'è la verità?

Gesù è condannato a morte
(vedi Matteo 27,15-31; Marco 15,6-20; Luca 23,13-25)

38bPilato uscì di nuovo e si rivolse agli Ebrei:
- Io penso che quest'uomo non abbia fatto nulla di male. 39Voi però avete l'abitudine che a Pasqua si metta in libertà un condannato. Volete che io vi liberi il re dei Giudei?
40Ma quelli si misero di nuovo a gridare e a dire:
- No, non lui, vogliamo Barabba! (Questo Barabba era un bandito).

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